Singer è stato senza dubbio uno dei più grandi narratori del XX secolo. La sua grandezza infatti non è consistita solo nella capacità di creare personaggi memorabili, ma anche e soprattutto in quella di costruire storie avvincenti. Questa capacità di coinvolgere il lettore in modo naturale gli ha permesso di scrivere con grande efficacia anche per i lettori più giovani.
Nei suoi racconti si riconosce certamente un piglio ironico tipicamente ebraico, condito con elementi surreali. Ma ancor di più si riconosce la caratteristica di un grande autore: saper parlare attraverso le culture e le epoche. In queste storie, anche se ormai lontane dal gusto di oggi, il lettore viene preso per mano e portano in un mondo fatto di persone sciocche e di animali, di avversità e finali lieti. Così c’è la storia del giovane e pigro Atzel, convinto di essere già morto e quindi convinto di non potersi alzare dal letto; ci sono gli abitanti di Chelm, il paese degli sciocchi, dove i più sciocchi sono i sette saggi anziani; ci sono il diavolo e sua moglie che cercano di rapire i contadini; ma soprattutto c’è il grande affetto che Aaron nutre per Zlateh, la capra di dodici anni che deve portare dal macellaio. Un totale di sette racconti da leggere a ogni età.
Per approfondire l’opera e la vita dell’autore, rinviamo alla voce di Wikipedia dedicata a Isaac Bashevis Singer.